2003 nr.2


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Tre giorni all'Isola di Capraia
Gita turistica - escursionistica 25 - 26 - 27 aprile 2003

Venerdi 25 Aprile, partenza con pullman alle 4.50 per chi sale in Via Dino Col, alle 5.00 per chi sale in Piazza della Vittoria, siamo in 50. Veloce viaggio per Livorno con piccola sosta. A Livorno dopo breve attesa ci imbarchiamo sul traghetto per l'Isola di Capraia. Il traghetto sul ponte o sotto è una conigliera galleggiante. A poppa alcune leggiadre signore con le chiome al vento, foulard svolazzanti e occhiali scuri, confondono i loro pensieri con la schiuma del mare. All'arrivo ci aspettiamo che i nativi dell'isola ci vengano,  incontro su variopinte canoe dicendoci ROIANA (benvenuti) e ci cingano il collo con collane di fiori freschi. Alcuni dicono che l'Ente Turismo dovrebbe mandarci incontro un gregge di capre simbolo dell'isola. Non succede nulla. Dal capace ventre del traghetto escono motociclette, furgoni, auto, passeggeri, cani e gatti. Imbarcano le stesse cose in più un'autobotte che serve a rimpinguare le scorte di acqua sull'isola. Ad aspettarci c'è il pulmino dell'Hotel   "IL SARACINO" che carica i nostri bagagli in parte. Non si mette in moto, ci raggiunge l'autista dicendo che attende rinforzi! Ad un certo punto ci prega di spingerlo. Riusciamo a farlo partire. Ci prega di attendere il suo ritorno avanti su uno spiazzo. A destra lungo il molo case a due piani dai colori mediterranei, in alto grida di gabbiani, che vogliono scimmiottare le cicogne del nord appolaiandosi sui camini delle case. Le case hanno solide ante di legno anche loro come tutti temono il vento di GRECALE. A sinistra barche di varie dimensioni beccheggiano sonnolente. Capraia è sede di una scuola di vela di grande reputazione, caratteristica forse unica è che istruttori ed allievi a qualunque ceto sociale appartengano possono insultarsi impunemente. Ritorna l'asmatico pulmino carichiamo i rimanenti bagagli e stiviamo alcuni bipedi che non vogliono salire a piedi. Andando avanti a fine paese il campeggio ed un deposito di barche quindi sulla sinistra in fondo alla baia sale dolcemente una larga strada che ci porta verso Capraia paese, nostra destinazione. Bellissimo scorcio sul porto, scattano le macchine fotografiche: tutti pensano al concorso fotografico. Dopo la sistemazione in Hotel consumiamo le vettovaglie in vista del diroccato Convento di S. ANTONIO e della Torre di avvistamento detta dei Genovesi (XVII secolo), il tempo è buono il mare di blu cobalto marmorizzato di correnti. Ritorniamo in alto e ci incamminiamo per la prima escursione, dopo poco scendiamo per un sentiero che ci porta verso il campeggio, giriamo a sinistra entriamo nella piccola Chiesa gialla di S. MARIA ASSUNTA (XI secolo) ad osservare gli ex voto conservati alle pareti. Velieri con vele strappate da vento, mercantili gettati sugli scogli dalle tempeste, atti devozionali di ringraziamento di equipaggi in salvo. Appena dietro la chiesa la larga strada che ci porterà a visitare la ex colonia penale, all'inizio con fondo di cemento e dopo lastricato di pietre. Dopo lungo e faticoso lavoro dei carcerati inaugurata da CORNERO nel 1882. Dopo l'arco che segue l'ingresso basse costruzioni sparse e abbandonate, sulla sini­stra una villetta dallo stile strano, un altare all'aperto, il cimitero, una piccola cappella, proseguendo, un ponte su un rio disseminato di spezzoni di tubi che ricordano gli sforzi per fare giungere l'acqua, insufficiente quella ricavata dai pozzi. Giungiamo a una chiesa con all'interno ingenui e rovinati affreschi. Guardando in alto a sinistra sino alla cima del monte centinaia di terrazze. Lavoro ciclopico di gene­razioni di carcerati. Su queste fasce veniva coltivato qualunque prodotto agricolo e venivano allevati animali. Servivano al sostentamento dei carcerati e venivano in parte ceduti agli abitanti dell'isola (500 abitanti). Dato il terreno favorevole venne seminato anche il tabacco, e aperta una manifattura per la lavorazione. Successivamente venne chiusa, dipendeva da Firenze. La colonia penale fu fondata verso il 1873 e chiusa nel 1986. Dal 1986 si contendono il territorio dell'ex colonia penale la Provincia - la Regione - l'Ente Nazionale dell'Arcipelago Toscano (di cui fa parte la Capraia) - il Ministero dall'Ambiente - il Ministero di Grazia e Giustizia; data l'alta posta in palio nessuno sa se si metteranno d'accordo e quando. Più avanti un gregge di capre, e una grande costruzione dove vengono custodite. La gita continua sino quasi alla Punta del DATTERO. La sera a cena grande conferenza di Gianfranco: tema “come ti condisco il fotografo dilettante”. Commentiamo la bella giornata. Purtroppo ci raggiunge la triste notizia della dipartita della nostra carissima amica Liliana Sobrero (Lilli).

Sabato 26. Gita al Monte ARPAGNA - CALA ROSSA - Punta dello ZENOBITO. Prendiamo la strada a mezza costa che ci porterà ad attraversare l'isola Incominciamo a salire, dopo poco facciamo una deviazione che ci conduce alla chiesetta di S. STEFANO (Sec. X-XII) di impianto romanico. Con grande soddisfazione notiamo il tetto completamente rifatto. Accanto su una piana piuttosto vasta sono state piantate dall'Azienda Agricola "LA PIANA" nell'anno 2002, migliaia di viti tutte protette da retine verdi. Ritorniamo al sentiero largo a pietroni e saliamo sino a raggiungere un prato circondato da grossi massi, le intemperie vi hanno scavato buchi tipo EMMENTAL svizzero. Muri semi diroccati proteggevano dal vento alloggiamenti militari, più sotto una caserma. Questo posto viene denominato "LOCALITA' ABITAZIONI". Continuiamo la salita sino a raggiungere il Monte ARPAGNA (mt. 410). Sulla cima una chiesa prefabbricata in lamiera di ferro, tondeggiante, completamente bruciata. Accanto un po' al riparo una statua bianca piccola del Cristo come benedicente che guarda verso nord. Qui Franco e Maria leggono a tutti noi una preghiera dedicata a Lilli Qui ci dividiamo. Alcuni scendono brevemente e prendono il sentiero che porta sino alla Punta dello ZENOBITO, poi costeggiando il bordo della CALA ROSSA si risale verso la Torre di avvistamento detta dei Genovesi (Sec. XVI) di qui si puo' ammirare in tutta la sua bellezza la CALA ROSSA così chiamata perchè in due distinte eruzioni il magma dei vulcani si e ricongiunto dando luogo a due colori distinti rosso e grigio Le due eruzioni sono avvenute circa 9.5 e 4,5 milioni di anni fa, eruzioni che hanno creato l'isola. Il più alto rilievo è il Monte CASTELLO (mt. 462). L'Isola di Capraia ha la superficie di Kmq 20; lunghezza Km. 8, larghezza Km. 4, perimetro Km. 30, dista Km. 65 da Livorno. Nel 1996 venne istituito con decreto presidenziale il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. L'Isola di Capraia è brulla e poco coltivata, rari gli alberi gli ulivi e le viti. Centinaia di anni fa il territorio era una foresta di lecci, tutti tagliati per alimentare i forni per fondere il ferro nell'Isola d'Elba. La vegetazione è principalmente macchia mediterranea. Ottimo habitat per le piante grasse, i fichi d'india la fanno da padroni. Frequenti sono gli arbusti di Erica Arborea, Corbezzolo (Arbutus Unedo) macchia bassa con cisto (Cistus Monspeliensis). Il gruppo che non è andato alla CALA ROSSA ritorna sul sentiero fatto all'andata, ai bivio salgono brevemente e vanno allo STAGNONE: lago paludoso che è alimentato solo da acqua piovana. Gli altri scendono verso il paese a metà percorso si vede l'Isola d'Elba. La sera grande abbuffata di risotto al limone, che fa il paio con ieri sera con il pesce fritto. Dopo cena la signora che gestisce l'Hotel ci invita sulla terrazza all'ultimo piano per un party GRAPPA. Felicità nei bicchieri.

Domenica 27. Nella notte pioggia, al mattino iniziamo a preparare i bagagli. Alle ore 10.30 tutti alla Chiesa del paese (B. NICOLAO) ad assistere alla S. Messa in cui viene ricordata la nostra cara Lilli. Dopo ci sparpagliamo, alcuni salgono a visitare il fortilizio sopra il paese. A mezzogiorno colazione al sacco sopra Cala dello ZURLETTO. Lentamente scendiamo tutti al porto in anticipo. Alle 18 partenza con il traghetto che giunge a Livorno alle 20.30. Qui puntuale ci aspetta il pullman che ci porterà a Genova. Grazie Elisa da parte di tutti noi, idealmente ti mando un accordo di chitarra.

                                                                                             Carnacina

                             

                                                                                                         

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