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Per
Palmanova tutto a sinistra Il
"viaggio" è ormai entrato nel DNA dei Montagnin; una segreta calamita ci attira
inesorabilmente, anche quest'anno, verso i lidi assolati di Grado e dintorni. Le grotte
di Vilenica sono una vera sorpresa; più piccole, almeno nella parte visitabile,
di quelle di Postumia ma ricchissime di colori, colonne, stalattiti, stalagmiti,
antri e passaggi davvero spettacolari che ricordano certe descrizioni
dell'inferno dantesco o la discesa all'Ade della mitologia greca. Usciti a
"riveder le stelle" (si fa per dire,.... è pieno giorno ma padre Dante ,ispira!)
ci trasferiamo a Lipizza patria dei famosi cavalli, allevati con cura asburgica
fin dal 1500, e dell'altrettanto famosa scuola di equitazione. Questa razza
deriva da incroci e selezioni di varie razze effettuate durante i secoli scorsi.
Visitiamo l'allevamento e possiamo vedere da vicino bellissimi esemplari che si
lasciano accarezzare con placida tranquillità. Piove
mentre ci avviciniamo a Lubiana, peccato; però si dice che la città sotto la
pioggia abbia un fascino particolare. Quando arriviamo un tiepido sole illumina
la grande piazza da dove parte la nostra visita. La leggenda vuole che Lubiana
sia stata fondata da Giasone, capo degli Argonauti, fuggito con il vello d'oro,
dopo aver ucciso un terribile drago che oggi è il simbolo della
città. Oggi,
ultimo giorno, finiamo in crescendo: Villa Contarini, a Piazzola sul Brenta, è
veramente uno scrigno d'arte e, giustamente, è conosciuta come una delle più
famose ville venete. Un imponente
apparato scenografico formato dalla grande piazza, dal loggiato ad
emiciclo e dalla maestosa facciata riccamente decorata accoglie i visitatori
comunicando immediatamente l'importanza e la ricchezza degli antichi
proprietari.All'interno
saloni splendidamente affrescati e decorati, come quello degli specchi, e,
particolarissima, la sala della musica da dove, tramite un sistema di diffusione
formato da due livelli soprastanti, si poteva ascoltare la melodia senza vedere
i musici e dove erano collocati. Poi lo splendido parco con laghi, peschiere,
ruscelli, fontane, alberi secolari che offrono ombra e frescura al nostro
passeggio.Per
finire pranzo " superbo " in una trattoria poco lontana. Stimolato dalle
delizie, tra cui un eccezionale tris di baccalà, il Tessitore ci illumina: il
"viaggio" per il 2008 è già pronto: stesso pullman, stesso autista, stesso
albergo; periodo: 24 — 27 Aprile; mete: Villa
Manin, Trieste, Cittadella (o Castelfranco), una giornata in laguna e pranzo
finale in questa strepitosa trattoria (il programma potrà subire eventuali
variazioni ad "insindacabile " giudizio dell'
organizzatore). Mentre
torniamo a casa penso che siamo stati bene, insieme, ci siamo divertiti, abbiamo
fatto la solita "caciara". Abbiamo festeggiato l'anniversario di matrimonio di
Nicolina e Umberto, ormai una tradizione, e abbiamo atteso con trepidazione la
notizia della nascita del loro nipotino. Per
quattro giorni abbiamo appeso gli scarponi al chiodo e ci siamo trasformati in
provetti turisti: " Semel in anno licet insanire ". Così abbiamo abbandonato le
amate montagne per un tuffo nella storia e nella cultura. Grazie al
Tessitore, alla sua grande e simpatica famiglia e a tutti noi che siamo davvero
unici e, soprattutto, siamo già pronti per la prossima
avventura.
Elisa
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